IndiceCapitolo 1: Teoria dei filamenti di energia

Definizione e portata. Il mare di energia (Energy Sea) è un mezzo di fondo continuo. Non è un insieme di particelle né un impilamento di fili di energia (Energy Threads), ma un campo più profondo, connesso ovunque, che può essere organizzato e riconfigurato. In esso avvengono propagazione, guida e generazione di struttura. Il mare fissa il tetto locale di velocità di propagazione e porta uno stato direzionale — la tensione — che indica «quanto è teso e verso dove tira».


I. Ripartizione dei ruoli: fili, particelle, onde

I fili di energia sono materiali lineari «estratti» e raccolti dal mare in condizioni favorevoli; costituiscono la materia prima delle configurazioni particellari. Le particelle stabili sono strutture auto-sostenute: più fili di energia si avvolgono nel mare e vengono bloccati dalla tensione. Le onde — ad esempio la luce — sono variazioni della tensione che si propagano nel mare; non sono «cose» aggiuntive. In sintesi: il mare porta e guida; il filo costruisce e annoda; l’onda viaggia sul mare.


II. Reversibilità: estrazione e disfare

In zone dense, con tensione adeguata e vincoli geometrici favorevoli, il mare si organizza in fasci netti (estrazione). Se questi fasci si chiudono e si bloccano, nascono particelle stabili. Quando i vincoli si indeboliscono o sopraggiunge una perturbazione intensa, il fascio e gli avvolgimenti si disfano (ritorno al mare) e l’energia immagazzinata viene rilasciata come pacchetti di perturbazione. Questa conversione bidirezionale non modifica la gerarchia: il mare resta il substrato; fili e particelle sono stati organizzati al suo interno.


III. Stratificazione per scala (dal vicino al lontano)

Il mare di energia si differenzia per scala senza cessare di essere unico:

La stessa fisica vale per ogni livello; cambiano le scale spazio-temporali e, con esse, le firme osservative tra «stabile» e «variabile».


IV. Un mezzo vivo: riscritture guidate dagli eventi

Eventi continui riscrivono il mare di energia. La nascita di nuovi avvolgimenti, la de-costruzione di strutture e il passaggio di forti perturbazioni riconfigurano in tempo reale tensione e connettività. Le zone attive possono compattarsi in «altopiani», mentre le zone deboli rilassano verso l’equilibrio locale. Di conseguenza, rotte di propagazione, rifrazione effettiva e «limiti di velocità» locali variano nel tempo in modo misurabile.


V. Proprietà essenziali


VI. In sintesi

Il mare di energia è un substrato continuo, connesso e organizzabile. Fissa tetti di propagazione e porta — e riscrive — la tensione. Su di esso, il filo diventa materia, la particella nodo e l’onda viaggia lontano.


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Formato di attribuzione consigliato: Autore: “Guanglin Tu”; Opera: “Energy Filament Theory”; Fonte: energyfilament.org; Licenza: CC BY 4.0.

Prima pubblicazione: 2025-11-11|Versione attuale:v5.1
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