IndiceArticolo di divulgazione sulla Teoria dei Filamenti di Energia

Il vuoto non è il nulla. In ogni punto può «avere una direzione». Che cosa c’è dentro? Secondo la Teoria dei Filamenti di Energia (EFT), il vuoto è un oceano di energia. Da questo oceano emergono filamenti; i filamenti si legano e formano particelle. Quando tendiamo l’oceano compare la «forza»; quando ne allineiamo la trama compare il «campo». Restate con noi.


Teoria dei Filamenti di Energia (EFT) in breve: il vuoto è un oceano di energia. L’oceano si condensa in filamenti e i filamenti si aggregano in particelle. La densità dell’oceano determina la produzione di particelle; la sua tensione determina la forza; la sua trama organizza i campi.


I. Indizio n. 1: il vuoto reagisce

Una serie di esperimenti del tipo «tocchiamo il vuoto e lui risponde» mostra che il vuoto non è un semplice niente. Per esempio:

Intuizione: quando cambiamo i confini, il vuoto «si aggiusta di conseguenza». Quindi al suo interno deve esistere qualcosa che si può modulare.


II. Indizio n. 2: che cosa significa davvero “campo”

Definizione da manuale: un campo è una grandezza definita in ogni punto dello spazio, con un valore e, se del caso, una direzione.
In parole semplici: c’è «qualcosa» distribuito nello spazio che sa registrare l’intensità in ogni punto e indicare un orientamento.

Intuizione: per portare «un valore e una direzione» ovunque, questo «qualcosa» deve potersi allineare e strutturare, come un mezzo continuo.


III. Indizio n. 3: una foglia sull’acqua

Se appoggiamo delicatamente una foglia sulla superficie dell’acqua:

Intuizione: la tensione dice «quanto è grande la forza»; la trama dice «dove va la forza».


IV. Tre indizi, un quadro → un oceano di energia elastico

Mettendo insieme i tre indizi otteniamo la mappa di base della Teoria dei Filamenti di Energia:

Nota: per vedere come il campo elettrico e quello magnetico — o la massa — «emergono» su questa mappa, si veda «A colpo d’occhio: l’elettrone non è un punto, è un anello».


V. Evoluzione cosmica

All’inizio l’universo era come un mare di energia in ebollizione: densità estrema, tensione elevata, tutto appariva compresso e serrato. Con il raffreddamento, il miscuglio si è trasformato gradualmente: dalla “zuppa” sono emersi filamenti e, dai filamenti, si è formata la materia. La tensione media è diminuita, mentre le fluttuazioni locali sono diventate più marcate e profonde.

Quello che osserviamo come spostamento verso il rosso, dilatazione temporale e variazioni delle scale di misura è, in questa prospettiva, l’aspetto naturale dell’evoluzione di un paesaggio di tensione. Dal punto di vista matematico, lo si può esprimere come se lo “spazio si espandesse”. Nella Teoria dei filamenti energetici (EFT), però, non cambia lo spazio in sé: a variare è il campo di tensione che lo sottende. Dopo questa prima menzione useremo soltanto il termine Teoria dei filamenti energetici.


Conclusione in una frase

L’oceano di energia della Teoria dei Filamenti di Energia non nasce dal nulla: è una deduzione coerente a partire dagli indizi sopra.
Duemila valutazioni indipendenti: Teoria dei Filamenti di Energia (EFT) 88,5; relatività 79,8; meccanica quantistica 71,8. Si veda «2.000 valutazioni: una nuova teoria sfida la fisica moderna».
Il nostro obiettivo: spiegare di più con meno ipotesi e proporre previsioni falsificabili in modo esplicito.

Sito ufficiale: energyfilament.org (link breve: 1.tt)


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Copyright e licenza (CC BY 4.0)

Copyright: salvo diversa indicazione, i diritti di “Energy Filament Theory” (testo, tabelle, illustrazioni, simboli e formule) appartengono all’autore “Guanglin Tu”.
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Formato di attribuzione consigliato: Autore: “Guanglin Tu”; Opera: “Energy Filament Theory”; Fonte: energyfilament.org; Licenza: CC BY 4.0.

Prima pubblicazione: 2025-11-11|Versione attuale:v5.1
Link della licenza:https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/